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sabato 28 aprile 2012

Scuola:  la bocciatura inutile e dannosa


  • Nel 2011 la dispersione nelle scuole secondarie di primo grado è salita al 5,5%; al 14,9% nelle scuole secondarie di secondo grado: sono 434.000 gli studenti che hanno abbandonato la scuola (repubblica.it).
  • L'OCSE ha quantificato il danno economico derivante dalle bocciature a scuola: "ogni bocciatura costa agli stati in media tra 10.000 e 15.000 dollari all'anno.

L'alunno "bocciato" è molto spesso quello che poi abbandona gli studi prematuramente. Viene bocciato perché non ha raggiunto "gli obbiettivi" da consigli di classe che all'unanimità o a maggioranza ritengono di farlo proprio per il suo bene. Ho potuto toccare con mano invece quanto sia inutile quest'anno aggiuntivo passato ad ascoltare, e costretto a ripetere, le stesse cose che lo annoiavano l'anno prima. Senza alcun risvolto positivo, ma anzi con un crescente divario tra i suoi bisogni e quelli dei compagni.


Le mie proposte di discussione per un rinnovamento della scuola nella fascia di età dei 10/14 anni, sono centrate su due interventi che scardinerebbero l'attuale sistema:
  • abolizione del valore legale del titolo di studio
  • abolizione delle classi

L'abolizione del valore legale del titolo di studio [primo "dogma"] andrebbe accompagnata con l'abolizione del voto e della bocciatura, e dall'adozione di strumenti e metodi di verifica orientati a far emergere qualità e talenti. La fase finale dei percorsi dovrebbe produrre giudizi approfonditi in un processo aperto allo stesso studente e alla famiglia divenbtando il solo elemento di valutazione del percorso di formazione.

La tradizionale impostazione per nuclei omogenei sostanzialmente fissi (le classi) andrebbe abolita [secondo "dogma"] a favore della istituzione di corsi che lo studente è tenuto (quando necessario) o può frequentare con un piano individuale elastico concordato, e modificato tramite periodici processi di feedback, con la scuola e la famiglia.






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